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Il Museo Nazionale del Cinema



Seguendo un consiglio praticamente unanime, la prima cosa che abbiamo visitato a Torino è stato il Museo Nazionale del Cinema.
Con tutto il rispetto per gli altri, si tratta forse del museo più intrigante di Torino perché oltre a mostrare la storia del cinema nei secoli, dagli albori fino ad oggi attraverso fotografie, copioni e altro materiale di scena, coinvolge il visitatore con una serie di attività multimediali e interattive.
Diciamo quindi che è una tappa quasi obbligata se si è in visita a Torino, e un must per tutti gli amanti del cinema inteso come settima arte e non come prodotti da Box-Office.

Parlando del museo, parto col dire che è quanto di più distante possa esserci dalla classica idea di lunghi corridoi silenziosi con oggetti dentro una teca e affianco un cartellino a descriverne origini e altre notizie.
L'argomento principale  ovviamente, è la "meraviglia"che il cinema cerca di suscitare nel pubblico e in questa ottica gli organizatori abbiano preferito focalizzare l'attenzione sulle opere classiche legate al genio dell'uomo, a discapito però di film più recenti figli delle ultime trovate tecnologiche.

L’esposizione è organizzata su 5 livelli ognuno dei quali intende rappresentare differenti aspetti ed epoche della storia del cinema.
Anche se l'ambiente della Mole e' stato sfruttato sapientemente, purtroppo non ci sono indicazioni sul percorso da seguire all'interno, quindi (soprattutto nelle ore di maggiore calca) è facile rischiare di perdersi qualcosa.

Il nostro percorso è iniziato con L’Aula del Tempio, ricavata nello spazio che nelle intenzioni dell’architetto Antonelli doveva essere cuore della Sinagoga. Offre un colpo d'occhio e d'orecchio con pochi uguali ed è dominata dalla riproduzione (credo a grandezza originale) della statua di Cabiria, il primo kolossal italiano.
Intorno al nucleo centrale si sviluppano delle salette dove in tono più o meno leggero sono presentati con suggestive scenografie, i principali generi cinematografici: si va dal saloon dei film western con sedie e tavolini rotti; all’angolo dell’animazione con la famosa sagoma di will-coyote nel muro; la fantascienza con la maschera di Robocop, e poi il cinema dell’assurdo, l’horror il musical, il cinema sperimentale e quello catastrofico.
Oltre la statua gigantesca di Cabiria, c’è anche un enorme frigorifero e un bar che rievoca spy-story alla Matha Hari o fumosi incontri in stile Casablanca.
Ci sono infine delle strane ma comodissime poltrone sulle quali è possibile rilassarsi, assistendo alla proiezione di spezzoni di film proiettati su schermi giganti, nel nostro caso abbiamo visto sequenze di ballo tratte dalla storia del cinema italiano.

Al piano superiore si trova il settore chiamato Macchina del Cinema, che rappresenta idealmente un viaggio attraverso tutte le fasi di lavorazione di un film, dalla stesura della sceneggiatura con i primi story-board fino alla distribuzione e promozione.
Ad accompagnare il viaggio ci sono oggetti e filmati che documentano e introducono i segreti della fabbricazione di un film.
I cinefili più attenti apprezzeranno la presenza di importanti cimeli quali alcuni vestiti di Marilyn, la bombetta di Charlot, un copione autografo di Orson Welles e lo sciarpone di Fellini. Ma non passeranno inosservate nemmeno le maschere che riproducono personaggi delle  saghe come Lo Squalo, Il Signore degli Aneli, Star Wars.
Molto interessante anche la parte che analizza i termini del linguaggio e che si conclude con un divertente filmato dove si mette in evidenza l’importanza del montaggio e le scelte del regista per ottenere una buona scena.

Per i più piccoli però la parte più coinvolgente sarà senza dubbio quella degli effetti speciali. È possibile infatti cimentarsi in una caduta nel vuoto oppure provare le evoluzioni alla guida di un aereo militare. Veramente molto divertente.
Dopo gli aspetti legati alla realizzazione si passa al prodotto finito, rappresentato idealmente dalla Galleria dei Manifesti. Un corridoio che si sviluppa lungo il perimetro della Mole che ripercorre la storia del cinema attraverso i film e gli autori che hanno contribuito al successo del cinema.

Tornati nell’Aula del Tempio ci siamo incamminati lungo una rampa elicoidale che come una
pellicola, si srotola verso la cupola. La rampa funge da set per le mostre temporanee. In questa occasione ad esempio, era costellata dagli scatti di Chiara Samugheo la prima donna fotografa italiana. Ci hanno accompagnato in cima dunque istantanee che ritraevano Alberto Sordi, Sofia Loren, Mario Monicelli, Mastroianni, Gassman, Manfredi....

Dalla sommità della rampa si può ammirare dall’alto l’Aula del Tempio, ma non è tutto. Nella sezione Cinema e Televisione  è possibile infatti, fare una sorta di viaggio temporale.
Piccoli set di ambienti familiari accompagnano attraverso l’arredamento, l’evoluzione delle case e della vita degli italiani.
I più grandi torneranno bambini nella cucina anni ’50 con lo sfondo della piccola Tv in bianco&nero. Si passa poi in un salotto a cavallo degli anni ’60-’70 con la caratteristica carta da parati dalle fantasie psichedeliche e un apparecchio TV di dimensione più grandi, incastonato in una grande scatola di legno. Infine c’è la casa moderna con TV 16:9 al plasma e Home Teathre.

L’ultima parte del nostro percorso è stata in verità quella che doveva essere la prima....
l’Archeologia del Cinema.
È sicuramente la parte più interessante, soprattutto grazie all'interattività che permette di scrutare attraverso piccoli “obiettivi” la magia delle scatole ottiche o stereoscopiche, così come gli effetti visivi dei teatro d'ombre e le lanterne magiche.
Lungo il corridoio perimetrale inoltre, sono esposti gli oggetti e gli apparecchi più preziosi presenti nel Museo.

Abbiamo passato museo almeno quattro ore e devo dire che sono volate. Visitarlo dà proprio l'impressione di girare all'interno di un enorme giocattolo e per questo i bambini non si sono annoiati, anche se alcune sezioni ovviamente le hanno apprezzate di meno.
Non mancano comunque alcune pecche, a cominciare dal prezzo del biglietto che se abbinato alla salita in ascensore è un po' costoso. Ci sono comunque diverse convenzioni, però attenzione, dovete andarle a scovare su un foglio appiccicato alla biglietteria perché gli addetti (almeno con noi) si sono guardati bene di avvisarci di questa opportunità.
Un altra aspetto che andrebbe migliorato sempre secondo me, è lo store. Sembrerà impossibile, ma nello shop del museo dell’arte della meraviglia siamo riusciti a tornare a casa a mani vuote, perchè non c'era niente di accattivante che giustificasse l’acquisto.

Ultimi consigli, dal momento che non sarete gli unici a visitarlo, negli orari di maggior afflusso la presenza di tanti visitatori rende la visita meno rilassata e godibile.
Perciò per evitare di ritrovarvi imbottigliati nelle file alle casse e all’ascensore, e soprattutto se volete gustarvi la visita in tranquillità, cercate di arrivare in prossimità dell’apertura (le 9.30). È possibile anche prenotare i biglietti on-line. (Piemonte card)

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