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Castel Savoia - Gressoney

Andare in Valle d'Aosta senza visitare Castel Savoia è come andare a Roma e non vedere il Papa.

E il motivo è presto spiegato: si  tratta di un castello  quasi unico in Italia, che fa immergere in un'atmosfera fiabesca, soprattutto grazie alle torri che rievocano nel loro stile eclettico il castello di Biancaneve della Disney.


Incastonato nel verde di Gressoney Saint-Jean, il più importante centro della Valle del Lys, offre una magnifica vista sul Monte Rosa.
Chi non teme camminare, può raggiungerlo partendo dal centro abitato, seguendo il sentiero della Passeggiata delle Regina che passa in mezzo al bosco poco sopra il paese.
In alternativa c'è un comodo parcheggio appena fuori la cinta, e da qui si raggiunge il Castello attraverso il Giardino Botanico ricco di specie tipiche della zona alpina.

L'elegante Maniero è un regalo che Re Umberto I volle fare alla consorte, la Regina Margherita, che preferiva di gran lunga trascorrere le sue vacanze in questi questi luoghi, anzichè a Sarre, localtà che fino ad allora era stata la residenza valdostana di Casa Savoia.
Date le premesse perciò, è naturale che l'improta della Regina sia di fatto dominante. Così angolo del castello è decorato con motovi artistici che richiamano il fiore dell margherita e la lettera M.


Castel Savoia si sviliuppa su tre piani, il Pian Terreno con i locali da giorno e il Piano Nobile dove sono gli appartamenti reali, che sono aperti al pubblico.
Mentre ad oggi il secondo piano, un tempo riservato ai gentiluomini di corte,  non è visitabile.
Come tutti i castelli della Valle d'Aosta il costo del biglietto è praticamente irrisorio (3 Euro e i bambini non pagano).

Per non rovinare i pavimenti in legno che sono ancora quelli originali, è obbligatorio indossare dei calzari. Ai bambini invece vengono plastificate le scarpe con uno strano marchingegno, un particolare che sicuramente ricorderanno piacevolmente.


Tra i particolari degni di nota al piano terra c'è sicuramente il maestoso e imponente scalone in legno decorato con grifoni e aquile. La guida ci ha assicurato che si tratta di un autentico capolavoro di ebanisteria.
Di seguito si passa alla Sala da Pranzo dominata da un camino sul quale sono riportati gli stemmi di Casa Savoia con l'immancabile motto FERT,  arricchito da bassorilievi che raffigurano il Nodo Sabaudo.
A proposito dello stemma della Regina Margherita, esso è costituito da un doppio scudo sabaudo poichè era Savoia di nascita, in quanto cugina carnale di Re Umberto.

Sempre al piano terra, sul lato opposto la sala da pranzo, c'è la zona dello svago con una splendida veranda che si affaccia sulla valle e la sala da gioco degli uomini, dove troneggia un bellissimo biliardo, reso ancora più prezioso dal fatto che è uno dei pochi arredi originali di Castel Savoia.
Infatti la maggior parte di quelli attualmente presenti provengono da Villa Margherita, la residenza estiva abitata dalla Regina prima che il Castello fosse edificato.

Come detto al primo piano si trovano gli appartamenti reali.
Ovviamente quello della Regina occupa la posizione migliore, con le finestre che permettono di contemplare il magnifico panorama sul Monte Rosa e l‘intera vallata.
Per compensare la mancanza degli arredi, nelle altre stanze sono esposte molte fotografie che ritraggono la Regina Margherita ed il suo entourage durante i momenti di svago in montagna.

A tal proposito c'è anche una curiosa slitta a salottino usata dalla Regina per le uscite in montagna, e che le permetteva di continuare a parlare mentre la Guardia Reale la trasportava.

Il contributo fotografico è molto ricco perchè la Regina trascorse i suoi soggiorni estivi a Gressoney prima e a Castel Savoia dopo, fino al 1925, un anno prima di morire.

Abbiamo visitato poi gli appartamenti destinati a Re Umberto I, che purtroppo non vide mai il castello ultimato.
In compenso sono esposti alcuni abiti originali appartenuti ad una dama di compagnia della Regina.

Un'ultima curiosità riguarda le cucine che non sono nel castello, ma in un edificio poco distante. Ci è stato spiegato che fu la Regina in persona a volere così, perchè mal sopportava gli odori provenienti dalle cucine.
I piatti e le pietanze quindi, raggiungevano la sala da pranzo attraverso una galleria sotterranea, attrezzata con un doppio binario e lunga una trentina di metri.


In conclusione, oltre la bellezza del paesaggio in cui è incastonato, la visita è stata molto coinvolgente, soprattutto perchè la nostra guida non ha lesinato particolari e curiosità legati al storia del Castello e della Regina.

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